Biografia/Biography

[Testo elaborato dall'artista prima della morte e in fase di revisione sulla base delle informazioni rinvenute presso la casa dell'artista]

Mario Borgna

Mario Borgna, pittore, scultore, ceramista nasce in Piemonte, a Villar Perosa nel 1936.

Inizia il suo percorso artistico dipingendo scene per il teatro di compagnie di provincia, passando poi a lavori di affresco nelle chiese del Piemonte e della Liguria arrivando ad Apricale dove dipinge la "Cappella dei Clown" divenuta famosa in quegli anni nel mondo degli artisti e dove diversi cantanti e uomini di spettacolo si sono sposati.

Identificato come "il pittore dei Clown", Mario Borgna è vissuto a Pinerolo tra le montagne di Sestriere e la pianura di Torino: la provincia a due passi dalla capitale dell'industria. Ed è in questo mondo, tra la purezza delle nevi del Sestriere, la genuinità della cucina e del vino delle campagne piemontesi, l'operosità e l'internazionalità di Torino, che nasce e si fa conoscere il clown di Borgna, negli anni cinquanta-sessanta quando, ad Asti Paolo Conte pesta i tasti del pianoforte invece che frequentare gli studi degli avvocati.

Nel 1964 espone a Londra, alla Cleveland Gallery, con lavori di grafica, incisioni e litografie, ottenendo consenso e una lusinghiera critica di H. Read.

Incoraggiato da questo inizio, nel 1966 espone al Palazzo del Comune di Imperia e nell'anno successivo alla Galleria A.A.B. di Brescia. Conosce Mastroianni, Nicolaj Diulgheroff e De Cnodder.

Orchestra

Nel 1967 il Museo Nazionale della Cavalleria di Pinerolo inserisce una sua opera nella sezione "La Cavalleria nell'Arte Contemporanea".

Sempre nello stesso anno, Borgna espone al Casinò Municipale di Sanremo ed in altre gallerie del Piemonte, della Lombardia e del Veneto.

Soltanto nel 1970, con la mostra alla Galleria d'arte moderna Viotti di Torino, presentata da Luigi Carluccio, nella quale espone per la prima volta i suoi Clowns, che ottiene il consenso dei critici più importanti: Bernardi, Brizio, A. Dragone e A. Mistrangelo.

Si succedono quindi in un breve lasso di tempo una serie di , mostre : Linea Arte Centro di Cuneo - Galleria Il Sagittario di Salsomaggiore - Galleria del Corso a Milano - Galleria San Marco di Bassano del Grappa - Galleria La Cupola di Padova - Galleria Stellaria a Firenze - Galleria San Michele a Brescia - Galleria Ghelfi di Verona.

In seguito a queste mostre, sulla stampa, appaiono numerosi articoli scritti da critici, trai i quali Carlo Munari, L. Durando, G. Copertino, V. Bottino, G. Vianello e Mario Rizzoli.

Nel 1973 l'editore Giulio Bolaffi stampa la monografia Mario Borgna a cura di Carlo Munari e Gianni Vianello, distribuita in tutta Italia allegata al mensile Bolaffi Arte.

Sempre nello stesso anno, la Compagnia "Costa" di Genova, in collaborazione con la Galleria Quaglino di Torino, organizza una grande mostra di Borgna sulla motonave "Eugenio Costa" toccando tutte le capitali nordiche.

Frequentando, alla fine degli anni '50, la città di Albissola, per apprendere i rudimenti dell'arte della ceramica, ha modo di conoscere Lucio Fontana, Wilfredo Lam, Jorn, Manzoni e molti altri artisti che a quell'epoca lavoravano nella simpatica cittadina di mare, stringe un certo rapporto di amicizia con Lam che avrà modo di reincontrare in altre circostanze, avendo entrambi in seguito in comune come amico André Verdet.

Di fatti, negli anni '70, Borgna, sempre ad Albissola, alle Ceramiche San Giorgio di Poggi e Salino, si trova di nuovo a lavorare accanto a Lam, Scanavino, Dova, esponendo poi con loro alla grande mostra Rassegna 2000 nel Dicembre del '74.

Negli stessi anni il suo interesse si volge alla scultura creando bronzi e lavorando su legno e granito.
L'opera in bronzo "Escalation" trova una collocazione presso lo Stadthaus di Molndal presso Göteborg in Svezia.
Il suo "Clown sdraiato" in bronzo nel 1975 è posto all'entrata della fondazione Remo Brindisi di Lido di Spina a Ravenna.
La scultura in bronzo su prietra dal titolo "L'effimera" è acquistata per la hall della casa valdese di San Germano Chisone.
Il "Filosofo clown" in bronzo al Musée de la Nation di Nizza.
Una notevole serie di bronzetti, molti dei quali presenti in importanti collezioni private di tutto il mondo.

Nel 1978 realizza una cartella contenente cinque serigrafie in bianco nero che sono acquisite dal museo MA*GA di Gallarate (VA) e sono inviate ad importanti musei d'arte moderna nazionali ed internazionali.

Sempre nel 1978 riceve il premio "Leonardo da Vinci" a Roma e Josef Kaplan, incaricato dal "Dipartimento di Cultura Svedese" di organizzare una mostra su un artista italiano non facente parte dei circuiti delle gallerie, sceglie Borgna per il quale viene allestita una grande mostra di dipinti, culture, ceramiche e grafica al Mölndals stadshus vicino a Goteborg in Svezia. Nei successivi tre anni, sempre in Svezia seguono altre mostre curate da Josef Kaplan.

Nel 1979 espone per la prima volta in Svizzera, a Zurigo, nella Galleria "Walberg". Si succedono collaborazioni con le gallerie "Helbling" e "Wernli". Mostre a Milano al "Club di via Durini" e a Torno presso la Galleria Solferino.

Nella stagione 1980-1981, la "Multimmagine" di Torino, cura, nella città di Cuneo, le mostre di Antonio Ligabue, Romano Gazzera e Mario Borgna.

Nel 1981, la Direzione Artistica del Casino' Municipale di Sanremo ordina a Borgna dodici grandi tele (4x4 m), da installare nel Salone delle feste del Casinò, delle quali dieci sono un omaggio che il pittore fa ai grandi artisti del XX secolo e due rappresentano, una "il gioco" e l'altra una meridiana dei secoli nel tempo. Contemporaneamente espone alla Galleria Discorsi d'Arte di SAN REMO.

In tutti questi anni l'opera di Borgna, pur mantenendo costante la sua filosofia e avendo sempre come fulcro l'antropomorfo-clown (l'umano concettuale), ha subito un'evoluzione costante nella ricerca, sia dei colori che della materia. Dall'inizio con climi onirici e poetici, "fatti di immagini che diresti affiorate, con una lenta risalita, dal fondo dell'inconscio, o da uno schermo lontano e al tempo stesso così presente: lo schermo dell'anima” Luigi Carluccio. Passa dal periodo del "disordine ordinato", un informale misurato, con forti colorazioni , sempre calibrato, con ritmi geometrici sovrapposti a segni gestuali, alle "mareggiate cosmiche" e le "vendemmie in Borgogna", dove una certa astrazione porta a delle emotività visive.

Il periodo importante dei graffiti, segni tra l'arcaico e l'inventato, i sorcier monocromi, con qualche frammento di colore dove solo la materia crea il mistero e l'incidenza della luce gioca ed evoca l'incanto figurale come dice Mistrangelo. Antonio Miredi intravede nelle opere di Borgna un inequivocabile segno postmoderno.
"Linguaggio legittimo, benché discosto dalle avanguardie, dice Munari, certamente : legittimo per la consistenza del discorso e per la qualità della pittura, e comunque mai epigonale rispetto a qualsivoglia movimento o tendenza. Ma più legittimo ancora perché, fa centro in quel bersaglio di cui troppo sovente, nella foga del dibattito attuale, si dimentica la necessità: il bersaglio della poesia". Insomma, come dice Baima Griga, "il clown antropomorfo rappresenta tutta la vita di Borgna, è un album di fotografie senza date e senza storia. La filosofia di Mario Borgna segna la sua profondità. Claude Lévi Strauss disse: << Uno può fare storia solo considerando un periodo di tempo di mille anni >> e Borgna lo cita frequentemente. Così questo è più o meno, il punto di vista antropologico. Perché parla, allora, della storia millenaria? Perché Borgna è uno storico, un paleostorico dell'arte figurativa. Un altro punto da considerare per capire pienamente il mondo poetico e metafisico di Borgna, è la lezione dell'immaterialismo di Lyotard. Esaminando le concezioni di questo filosofo, Borgna è sicuramente il suo predecessore figurativo. In breve la storia di Borgna tocca il rifiuto dell'individualità antropomorfica, essa abbraccia il definitivo abbandono delle forme culturalmente instaurate. C'è un'immanenza in tutte le cose umane, egli ha capito questo molto bene, sempre, dalla sua prima espressione poetica. Borgna è assolutamente sicuro. In tale immanenza, vita e morte sono confuse, perché tutte le creature sono impegnate nel volo atemporale dell'universo. Da questo volo universale Borgna trae le energie per la sua arte, per l'oggettivazione della spiritualità che lega uomo a uomo, simbolo a simbolo, storia a storia e così via. La sua figura diventa l'estetica di un arte che, sicuramente, ha trovato in Borgna il suo valido predecessore e presente creatore".

Riprende il lavoro in ceramica a Gambasca (CN), nell'atelier dell'artista Mastro Mahel (Elio Garis), dove realizza grandi piatti (2 metri di diametro) sui quali si trovano incisi segni magici, sorcier e fusioni di bronzo inserite nella ceramica.

Nel 1980 si dedica allo studio dell'arte rupestre nella val Camonica, nelle valli delle Meraviglie, nelle Alpi Cozie e in Bretagna.Sempre sull'arte rupestre, in collaborazione con l'Università di Torino, collabora alla redazione del testo e cura la regia di un documentario dal titolo "Miti e simboli nel tempo", un excursus dal Neolitico ai simboli scolpiti sui capitelli romanici.

Questa esperienza si ripercuote nella sua arte. I suoi antropomorfi del XX secolo, incisi su lastre di granito, verranno riprodotti su formelle di ceramica.

Meridiana del tempo

Nel 1981 gli viene commissionato un ritratto a Gianni Agnelli, presidente della FIAT dal 1966 al 1996.

Nel 1984 è a Los Angeles in California, in occasione dei XXII giochi olimpici, esponendo opere su carta.
Nel 1985 è presente a:

Inoltre inaugura, con una mostra di Borgna, la Galleria "Storello" di Pinerolo.

Nel 1986 Art Buyers Caravan Atlanta - Chicago - New York.

Viene inserito su "ARTBIBLIOGRAPHIES Modern (Vol.5 n.2)" U.S.A. .

Due grandi tele di metri 4x4 vengono acquisite dal Casinò Municipale di SAN REMO per il Salone delle Feste.

Alla vernice della mostra di Karel Appel, al castello di RIVOLI, reincontra casualmente André Verdet; da quel momento si avvierà una collaborazione e nascerà un rapporto di amicizia.

Illustra un libro di poesie di Verdet, "Poemes Vagabonds", ed. De l'Obiou, facente parte di una grande collana ove parteciparono artisti come Picasso, Matisse, Chagal, Arman, Cesar, Jenkins, Appel, Lam e altri.
Conosce a Saint Paul de Vence (Francia) Paul Jenkins e Cesar partecipando a mostre collettive con loro e con altri artisti della scuola di Nizza.

Al "Musée Edgar Melik"di Chateau De Cabries - "Chateau Musee" di Cagnes sur mer - "Musee Espace Interrogation" di Tolone, per la mostra "Le corps et l'espace", dove ha suscitato grande interesse presso i quotidiani francesi e le riviste specializzate, come la rivista "Sud" con un'ampia recensione di Jean Clode Villain, ma soprattutto la prestigiosa rivista "Europe", ondata nel '23 da Aragon e Paul Eluard, dove il critico F. Armengaud dice, fra l'altro: "... le opere del pittore italiano, Mario Borgna, sono state una felice rivelazione per il pubblico francese ...".

Dipinge un ritratto ad André Verdet, il poeta, pittore, storico dell'arte, musicista; quest'opera di Borgna farà parte di una mostra di ritratti al grande Artista di Saint Paul de Vence dipinti da importanti artisti quali Picasso, Arman, Cesar, Appel e Jenskins.

Partecipa, nel 1989, ad una mostra nell'abbazia di Staffarda (Cuneo) con molti artisti dell'École de Nice.

Nel 1991 è invitato ad eseguire un affresco a Piscina (Torino) per "Piscina Arte Aperta" insieme agli artisti di Torino: Antonio Carena, F. Casorati, G. Ramella, G. Soffiantino, M. Gianmarinaro e F. Preverino.

A fine anno espone alla Galleria "Ipogea" di TORINO.

Nel 1993 esegue il "monumento ai minatori della Roussa" a Roure in val Chisone.

Nel 1994 allestisce una grande mostra a Cherasco (Cuneo) nelle sale del Palazzo Salmatoris.

Nel 1997 la banca olandese ABN AMRO Bank di Monaco, allestisce una mostra con sue opere del periodo dal 1964 al 1997.

Nel 1998 la grande impresa Impregilo ordina una cartella con due tavole litografiche. Partecipa a importanti collettive in Italia e all'estero.

Nel 1999 una mostra personale presso la villa comunale di Cantalupa (Torino) e nei giorni a cavallo tra il 1999 e il 2000 presso il comune di origine, Villar Perosa (Torino), viene organizzata una mostra antologica "Borgna - Mezzo secolo di attività artistica".

Contaminazioni

Nel 2001 espone alla mostra "Tredici artisti italiani e stranieri" a San Pietro Val Lemina (Torino), una sua opera è esposta a "Terre color fuoco" presso il Castello di Spezzano a Fiorano Modenese (Modena), prende parte alla quarta edizione di  "Profili d'Artista" Galleria d'arte contemporanea Arte Regina di Torino con Antonio Ferrero come relatore ed espone nella mostra "Punte secche" presso la Galleria Storello di Pinerolo (Torino).

Nel 2002 prende parte alla quarta esposizione di "Porcelaines du monde"  Marseille Mediterranée (Francia), partecipa alla mostra "I colori del mare"  Galleria "La Torre delle Filanda" di Rivoli.

Una sua opera in ceramica nell'ambito della mostra "ARTE DOC - Opera delle ceramiche San Giorgio" è esposta nel 2003 a Canelli (Asti) e nel 2004 a Savona presso gli spazi della sede espositivi della provincia di Savona.
Sempre nel 2004 la collezione civica d'arte di Pinerolo ospita presso Palazzo Vittone la mostra "Mario Borgna - opere 1964-2004" a cura del professor Mario Marchiando Pacchiola.

L'artista si è spento a Torino alla fine del 2007 all'età di 71 anni.

Nel 2008 in occasione dell'inaugurazione del nuovo Museo Archeologico di Cavour (Torino) viene allestita la mostra "Clown antropomorfi" presso l'abbazia si Santa Maria e, a fine anno, il comune di Cantalupa (Torino) rende omaggio all'artista pinerolese con la mostra "Omaggio a Mario Borgna nel primo anniversario della sua morte" presso la villa comunale.

Nel dicembre del 2018 il conservatore della Collezione Civica d'arte di Pinerolo, professor Mario Marchiando Pacchiola e  l’associazione "Amarte 1999" presentano la mostra “Omaggio a Mario Borgna (1936-2007)” presso Palazzo Vittone a Pinerolo (Torino).

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